03 Feb Al Due Stelle vince l’Antispreco!
Post-Covid, lo spreco alimentare in Italia ha ripreso a crescere
Il 2030 si sta avvicinando, ma il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dall’ONU sembra ancora troppo lontano e difficile da concretizzare.
Il trend positivo che si era affermato in Italia durante il periodo culminante della pandemia da Covid-19, infatti, ha recentemente subito un vero e proprio arresto. I dati diffusi lo scorso anno dall’Osservatorio internazionale di Waste Watcher/Spreco Zero hanno dimostrato, difatti, che nel Bel Paese lo spreco alimentare domestico ha ripreso a crescere.
La ripresa delle attività e il ritorno alla vita sociale hanno fatto sì che nel 2022 lo spreco medio pro capite a settimana si aggirasse intorno ai 595,3 grammi.
Tra gli alimenti più sprecati dagli italiani spiccano: frutta fresca (27%), cipolle, aglio e tuberi (17%), pane fresco (16%), verdure (16%) e insalata (15%). Tra le motivazioni principali a giustificazione di questi risultati vi sono il dimenticarsi del cibo acquistato e il calcolare male la quantità di cibo effettivamente necessaria in casa.
Spreco alimentare: la popolazione non è consapevole della gravità del problema
Lo spreco di cibo non incide solo sulla sfera alimentare, ma ha ripercussioni anche a livello economico e ambientale: basti pensare al consumo di acqua ed energia necessarie alla produzione degli alimenti.
È evidente, quindi, sia la necessità di fare educazione alimentare a partire dalle scuole che di organizzare vere e proprie giornate di sensibilizzazione. Pur riconoscendo l’importanza dell’argomento, infatti, la popolazione non è pienamente consapevole della reale gravità del fenomeno.
Il Due Stelle riduce gli sprechi con comode doggy bag!
In un’ottica di sensibilizzazione, i ristoranti possono fare molto per gestire al meglio il cibo che preparano e che viene consumato all’interno dei loro locali.
Noi al Due Stelle, ad esempio, siamo molto attenti a questi aspetti e mettiamo a disposizione dei nostri clienti tutti i contenitori necessari (vaschette o confezioni) a portare a casa quanto rimasto nel piatto: la cosiddetta “doggy bag” fa sì che gli avanzi non tornino in cucina con il rischio di essere gettati via e permette alle persone di approfittare pienamente del loro ordine continuando a guastarlo anche tra le mura domestiche.
Consapevoli dell’imbarazzo e del disagio che a volte la clientela fatica a superare, siamo proprio noi a proporre questa soluzione, nella speranza che diventi presto una reale abitudine del mondo della ristorazione.